
Ancora la fatica di trovare le parole. Per dire che ci riproviamo. Togliendo il buio alle cose. Gettando lo sguardo oltre. Ci avevamo già provato lo scorso anno. Niente da fare. Ma come un pugile suonato che ostinatamente si rialza eccoci di nuovo qua. Abbiamo l’aria sciupata di chi si è dovuto mettere la speranza in tasca per un po’. In una tasca la speranza, nell’altra la bellezza (La bellezza non è questione di distanze, titolavamo l’anno scorso…) Dalla tasca speranza e bellezza occhieggiano, e brillano. Lentamente usciranno e riprenderanno tutto lo spazio. Anche solo a scriverli qui, sulla carta, i titoli degli spettacoli, fanno già luce. Era in gran parte la luce che doveva accendersi lo scorso anno, e invece... Ma eccoli di nuovo. Ostinati appunto. Proviamo a metterli in fila e scriverli, perché la luce resista. Le quattro produzioni del Teatro dell’Argine (Sandro, La luce intorno, The Shoe Must Go On, Nel ventre); gli assoli di Antonella Questa e Giuliana Musso (Infanzia Felice e Dentro); il lavoro delle compagnie di ricerca (Kepler-452 con Gli Altri, Babilonia Teatri con Mulinobianco, Frosini/Timpano – e Marco Cavalcoli – con Ottantanove); le primizie della rassegna Solo all’ITC, con uno sguardo alla nuova drammaturgia italiana ed europea (Combattenti di Renato Gabrielli, Bartleby di Renato Sarti e I Girasoli di Fabrice Melquiot), con l’aspro teatro di figura di Fabiana Iacozzilli (La Classe) e con la delicata riflessione sulla perdita dello spettacolo Arturo (Premio Scenario Infanzia 2020). E poi una novità: abbiamo chiesto ad alcuni grandi artisti e compagnie di fermarsi all’ITC qualche giorno, per raccontarci un po’ del loro lavoro, per farcelo vedere, per farcelo provare. Sarà di volta in volta una tre giorni di laboratorio, visioni di film e di spettacoli con Scimone/Sframeli, Fabio Mangolini, Teatro delle Albe, Paolo Nani, César Brie, che porteranno (o riporteranno) sul nostro palco alcuni gli spettacoli che ne hanno caratterizzato maggiormente il percorso, o a cui sono particolarmente legati.
La luce brilla. Non spegniamola. Non spegneteci. Brilliamo insieme.
La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori.
Alda Merini
direzione artistica Compagnia Teatro dell’Argine
in collaborazione con il Comune di San Lazzaro di Savena
e con Città metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna, MiC Ministero della Cultura
partner di comunicazione Profili
partner mediatico BolognaTeatro.it

La parola con cui ci siamo abituati a chiamarli ha il sapore di un mestiere: gli Hater. Odiatori di professione. Tutti li abbiamo presenti, anche se forse non fanno parte della nostra bolla.

Una storia d’amicizia, forse d’amore. Ne sono protagonisti Giuditta, scontrosa ex campionessa di pugilato, e Raffaele, giornalista sportivo disoccupato che cerca di farsi strada nel luccicante mondo dei social media.

Quattro donne, una madre e tre figlie, si muovono nello spazio angusto della casa. La guerra ha il suo esito ed il prezzo è alto e per ognuna diverso.

Un viaggio, anche molto divertente, all’interno della famiglia e della scuola di oggi...

Abitiamo in un luogo, il nostro pianeta, se non per altro, anche solo per queste ragioni, piuttosto prezioso.

Io sono la mia storia, ma se non conosco la mia storia, come faccio a sapere chi sono?

La Classe è un docupuppets con pupazzi e uomini. È un rito collettivo in cui gli adulti, interpretati da pupazzi, rileggono la memoria di un’infanzia vissuta nella paura di buscarle.

1789. La Rivoluzione Francese tocca e cambia tutta l’Europa fondando il mondo in cui viviamo. Ma cosa ne rimane 230 anni dopo?

Bartleby, lo scrivano è uno dei testi più elusivi e affascinanti della storia della letteratura. È una narrazione sul filo dell’ironia, a tratti persino comica, che ci prende per mano e ci conduce su un sentiero sempre più stretto, alla fine del quale ci ritroveremo sull’orlo di un abisso.

Un puzzle della memoria che nasce dall’incontro di due registi/autori che condividono lo stesso dolore: la perdita dei propri padri.

«Questa è la storia di una scarpa bianca che si innamora di una scarpa rossa in un mondo di scarpe nere. Tutto qua»

«Dentro è la messa in scena del mio incontro con una donna e con la sua storia segreta. La storia di una verità chiusa dentro ai corpi e che lotta per uscire allo scoperto.»
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